Storia

A.S.T. a V. – LA STORIA, dalla costituzione ad oggi



L’IDEA FONDANTE
Negli anni 90, un gruppo di persone con la passione per la scienza e per l’archeologia tecnica, nell’intento di perpetuare storie e personaggi appartenenti al passato della città di Verona, decide di formare un’associazione allo scopo di salvaguardare il materiale tecnico scientifico ormai obsoleto, che giace dimenticato  in tante scuole ed aziende della provincia; il grande sogno è di poter un giorno formare un Museo della Scienza e della Tecnica a Verona. 

LA FONDAZIONE
Ecco quindi che il 9 dicembre 1997 nasce l’A.S.T.a V. - Associazione Scienza e Tecnica a Verona, seguita poi il 3 Febbraio 1998 dalla nascita del bozzetto del logo dell’Associazione che vuol rappresentare l’unione di più simboli quali  l’Arena, monumento più celebre e importante di Verona, la ruota dentata, simbolo della Tecnica e l’atomo dell’Elio, simbolo della Scienza.
Il notaio Gianfranco Tomezzoli, il giorno 3 Luglio 1998 registra la costituzione dell’Associazione A.S.T.a V. creata per la tutela e valorizzazione del patrimonio storico – scientifico – tecnologico veronese. L’atto è registrato in repertorio n°76877, raccolta n°21903.  
In data 11 Settembre 1998 l’Anagrafe Tributaria attribuisce all’Associazione il codice fiscale 93116720231.

GLI OBIETTIVI
Alcuni obiettivi i che l’Associazione persegue sono:
-il censimento del patrimonio scientifico tecnologico di esistenza scolastica o industriale, di valore storico, esistente sul territorio veronese o comunque legato in qualche modo alla città o alla provincia di Verona;
-la promozione di iniziative di sollecitazione finalizzate a garantire la conservazione e la salvaguardia di detto patrimonio;
-la sensibilizzazione dell’opinione pubblica finalizzata a promuovere la formazione di una diffusa consapevolezza dei pregi e del valore storico, culturale, sociale ed economico di detto patrimonio;
-la sollecitazione di interventi mirati di salvaguardia e recupero da parte di privati o di enti competenti;
-la promozione di pubblicazioni inerenti detto patrimonio;
-la raccolta in una biblioteca apposita delle tesi di laurea di studenti veronesi o che comunque riguardino detto patrimonio;
-lo studio e la predisposizione di itinerari museali tematici;
-la valorizzazione di figure significative del mondo scientifico, tecnologico, industriale veronese;
-la raccolta e la esposizione al pubblico, in un costituendo Museo della Scienza e della Tecnica Veronesi, di oggetti, macchine, attrezzature, apparecchiature che siano documenti del processo scientifico-tecnologico svoltosi in territorio veronese (o dell’opera di persone nate od operanti nel territorio medesimo), tramite acquisizione di essi in proprietà inalienabile da parte dell’Associazione o in affidamento alla stessa. Tale Museo della Scienza e della Tecnica potrà poi essere ampliato anche con materiale non avente le restrizioni suddette.

LE PRIME ATTIVITA'
Ecco che la nostra Associazione sente la necessità e si occupa di far conoscere, soprattutto alle nuove generazioni, i Veronesi che nel passato si sono distinti nel campo tecnico e scientifico.  ASTaV si propone cosè di raggiungere il dovuto riconoscimento per gli eventi storici e le persone che hanno dato lustro alla nostra città ma anche all’Italia. 

In quest’ottica, nel mese di Febbraio 1999 il logo dell’Associazione accompagna l’ esposizione della riproduzione dell’orologio elettrico dell’abate Zamboni, di proprietà del socio Raul Rossato, uno dei fondatori, nella vetrina della libreria Ghelfi in via Mazzini a Verona. In seguito a questo evento  la rete televisiva Telepace trasmette l’intervista al Presidente Zambonini e al Vicepresidente Rossato nel proprio Notiziario.

In data 27 e 28 Marzo 1999, in occasione della “Mostra Scambio Auto Moto e Veicoli d’Epoca”, tenutasi a Bussolengo (VR), l’Associazione  presenta, in collaborazione con altri appassionati del settore,  alcuni modelli di moto Simoncelli perfettamente restaurati o in buono stato di conservazione. Il fondatore Giacinto Simoncelli (1889 – 1973), nativo di Mozzecane (VR),  aveva iniziato la sua attività imprenditoriale costruendo biciclette a Verona fin dal 1907, per passare poi a telai di motociclette con varie motorizzazioni, come allora faceva la gran parte dei costruttori.

In data 31 Ottobre 2002 viene ufficialmente inaugurata la messa in moto e i primi passi della vetturetta Bernardi, prototipo costruito personalmente dall’inventore.
La manifestazione avviene a cura dell’A.S.T.a V. nel giardino di Villa Vecelli Cavriani di Mozzecane (VR) che i proprietari, sigg. Martinelli, hanno gentilmente messo a disposizione. Ai giri di prova segue un rinfresco ai presenti offerto dall’ACI Verona e la visita guidata alla villa.  La rete televisiva Telepace trasmette, nel proprio notiziario, l’evento. 
Un articolo in merito è stato pubblicato sul quotidiano “L’Arena” in data 3 Novembre 2002 a nome del giornalista Vetusto Caliari.

ASTaV OGGI
A partire dal 2013, ASTaV ha offerto alla cittadinanza di Verona cicli di conferenze ispirate ai principi fondati relativi a sensibilizzazione, valorizzazione e salvaguardia del patrimonio tecnico e scientifico a Verona ma ha ampliato la sua attività con conferenze orientate alla diffusione della conoscenza tecnica e scientifica attraverso un linguaggio semplice e accessibile a tutti.

Un’iniziativa di cui ASTaV è particolarmente orgogliosa è la posa del monumento all’ing. Enrico Bernardi che ASTaV e HCC, Historic Car Club, hanno regalato alla città di Verona e che è stato inaugurato il 7 Giugno 2014 alla presenza delle Autorità della Città.

Sempre dal 2013, ASTaV ha deciso offrire ai soci, in occasione dell’inizio dell’anno sociale, un DVD tematico di approfondimento. Il tema del 2013 ha riguardato la storia dell’informatica italiana e il tema del 2014 ha riguardato la missione del satellite Giotto.
Nel 2014 ai soci sostenitori è stato fatto omaggio anche di un volume su Galileo Galilei di cui è autore il nostro Vicepresidente, architetto Claudio Pierini.

Nel 2015, ASTaV ha iniziato anche a collaborare con le scuole di Verona al fine di far conoscere e sensibilizzare le nuove generazioni sui temi che costituiscono la tradizione tecnica e scientifica di Verona e dell’Italia.